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È possibile attraversare un momento difficile, specialmente in periodi di crisi, durante il quale potrebbe verificarsi un’occasione in cui non si riesce a pagare una rata di un mutuo o di un prestito. Questo tipo di mancato pagamento può causare l’iscrizione del cliente sul registro dei cattivi pagatori, un archivio dove sono elencati i clienti con un cattivo storico di pagamenti, che viene utilizzato dalle banche e dagli istituti finanziari per valutare la capacità di credito del cliente.
La finalità principale di questo registro è di limitare il rischio di insolvenza futura per gli istituti finanziari. Tuttavia, per coloro che finiscono sul registro, ciò significa la possibilità di essere rifiutati per ottenere prestiti, finanziamenti, mutui, carte di credito o revolving, e possono anche vedersi revocare un fido o essere chiesto di restituire le carte.
Posso essere segnalato come cattivo pagatore senza saperlo?
Quando si parla di registri di cattivi pagatori, si fa riferimento a specifici database chiamati Sistemi di informazioni creditizie (SIC) in cui vengono registrati tutti coloro che hanno richiesto un prestito o un finanziamento. Se ci sono irregolarità nei pagamenti, il soggetto può essere inserito come cattivo pagatore all’interno di questi database. La società Crif gestisce la più nota di queste banche dati, ma ci sono anche altre società private come Ctc o Experian Cerved, oltre alla Centrale Rischi di Bankitalia, in cui vengono segnalati i clienti che devono restituire almeno 30mila euro.
Ma quando viene emessa una segnalazione come cattivo pagatore? Non è sufficiente un singolo ritardo nel pagamento di una rata o un certo disordine nei rimborsi per finire “schedati”. La segnalazione parte solo se il debitore non ha pagato due rate consecutive, per due mesi successivi. Inoltre, prima di procedere con la segnalazione, l’intermediario è tenuto ad avvisare il cliente e a invitarlo a regolarizzare la posizione, inviandogli una raccomandata con ricevuta di ritorno almeno 15 giorni prima dell’iscrizione. Se il cliente paga in tempo, la segnalazione non viene emessa. Se invece il cliente non provvede al pagamento, verrà indicato come cattivo pagatore con tutte le conseguenze già descritte.
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Come posso fare una cancellazione dal registro dei cattivi pagatori?
È importante sottolineare che esistono regole ben precise riguardo alla durata della permanenza delle segnalazioni come cattivi pagatori nelle banche dati. Queste regole sono stabilite dal Garante della privacy, in conformità con il Codice di condotta per i Sic. In generale, se la posizione è stata regolarizzata entro un certo periodo di tempo (solitamente entro 12 o 24 mesi), la segnalazione deve essere cancellata. Tuttavia, se la posizione non viene sanata, la segnalazione può essere conservata per un massimo di 36 mesi dalla scadenza del contratto. In caso di vicende successive, la durata può essere estesa fino a un massimo di 60 mesi dalla scadenza del contratto.
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